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Vertigo | La mia bambina


 

A cura di Laura Scaramozzino

 


Vertigo è una rubrica dedicata ai racconti brevi che esplorano l’abisso. Paura e attrazione verso l’abisso, inteso in senso metaforico e non, rappresentano l’approccio più adatto a una narrazione che vuol essere per sua natura ambigua, liminare, al confine tra il bordo e il precipizio. Che cosa ci terrorizza, ma al tempo stesso, ci attrae? Perché, pur avendo paura del buio, desideriamo esplorarlo e addentrarci nell’oscurità?

Racconti noir, perturbanti, weird, horror o surreali troveranno in questo spazio la collocazione ideale, soprattutto qualora facciano dell’esperienza del confine, e del limite, la propria vocazione. Stare sul bordo dell’abisso, fare esperienza della vertigine, vuol dire questo: fuga e attrazione. Desiderio di cadere, ma anche terrore.



 

Testo di Valentina Scelsa

Illustrazione di Byunknow

 


Volevano dare tutta la colpa a me! Tanto è sempre colpa della madre, vero? Ma non è giusto, non è giusto per niente! La volete sapere la verità? Ora ve la racconto io la verità: l’ho sempre amata, io, la mia bambina, sempre! La mia stupida, stupida bambina. Stupida, certo! Non è forse da idioti farsi beccare così? Magari è stata la botta, ma che bisogno c’era di fare tutto quel casino dopo averlo strangolato quel Brian Howe, Cristo santo! Voleva fare l’artista, la piccola deficiente? Non poteva strozzarlo e basta come ha fatto con quell’altro marmocchio? Quel Martin Brown? Là devo dire che è stata furba, questo lo devo ammettere, gli ha riempito la bocca di pasticche e tutti hanno creduto che era morto soffocato perché ne aveva ingoiate troppe tutte insieme, un bambino di quattro anni può scambiare pastiglie di aspirina per caramelle, questo si sa, anche la mia bambina c’è cascata alla sua età, non erano proprio aspirine, ma il succo non cambia. No, questa volta il genio ha voluto lasciare la sua firma: gli ha tagliato il ciufolo con un paio di forbici, un vermicello di neanche un centimetro, gli ha inciso una bella M sul pancino e ha ricoperto il corpo di erba e fiori. Erba e fiori cari miei!

Voleva proprio farsi beccare? Come quella volta che è entrata a scuola di notte con Norma la lenta e hanno spaccato tutto, sedie, banchi, vetri, e poi hanno scarabocchiato con il pennarello le loro iniziali sui muri. Ma si può essere più deficienti? Ha fatto tutto solo per attirare l’attenzione, la puttanella, per farmi fare brutta figura?

E quando le hanno chiesto Perché? Perché l’hai fatto? Perché hai ucciso Brian Howe, lo sapete il genio che ha risposto? Perché quel giorno mi andava di ridere, tanto lui non aveva la mamma, quindi nessuno sentirà la sua mancanza. Cristo santissimo! Ma che risposta è, dico io?

Lo sapete chi è quella davvero furba in questa storia? Norma! Norma la lenta! La sua cazzo di amica del cuore mongoloide: accusate tutt’e due per pluriomicidio, rapimento e torture, stesse identiche prove, quella al processo si fa passare per ritardata e tra un frignare e l’altro dà tutta la colpa alla mia bambina: risultato? Lei è stata dichiarata innocente, la mia Occhi Blu colpevole. E Norma ha tredici anni, tredici! Occhi Blu solo undici! Norma è una cessa con gli occhi da cinese e i denti storti, Occhi Blu una bamboletta con un viso d’angelo che ha sempre fregato tutti… ma Norma ora è libera e Occhi Blu sta al gabbio, ditemi voi se non è essere dementi questo! Non le ho insegnato proprio niente! Forse è stata anche colpa della botta. Al processo me ne sono stata zitta e buona, zitta e buona nel mio angolino a piangere e a singhiozzare, zitta e buona mentre stavano tutti a fissare col fiato sospeso la faccia d’angelo della mia bambina, quei suoi occhioni blu in cui i giornalisti c’hanno visto Satana, c’è il marchio di Satana in quegli stupendi occhi blu! così hanno scritto, da chi li avrà presi poi? Tutti a guardare col fiato in gola Occhi Blu e a me mi guardavano come si guarda una merda di cane; fino a quando la difesa ha attaccato una lagna sul fatto che sono una prostituta e bla bla bla, specializzata in sadomaso, e bla bla bla bla. Come poteva crescere questa bambina abbandonata a sé stessa, come poteva difendersi da sola da una madre cosi? Lì non ci ho visto più! Lì mi sono alzata, col braccio e la mano destra tesi verso quei parrucconi, quanto mi sono esercitata a casa per provare quella scena per aiutare la mia bambina, lì mi sono alzata e, biascicavo un po', questo sì, ma chi non se lo farebbe un goccetto prima di affrontare il processo contro la propria bambina accusata di essere una pluriomicida? Lì dunque mi sono alzata e ho gridato: Signori della corte, Signori della giuria! ma un coro di urla da tutte le parti, una gragnola di Buuuh! Svergognata! Stai zitta lurida troia! mi ha preso a cazzotti sulla capoccia così forte che mi è venuta la nausea e ho vomitato a spruzzo su quelli che mi stavano davanti, ben gli sta! Mi hanno costretta a uscire dall’aula. A me, la madre!

Comunque sia la storia dell’infanzia difficile, della bambina maltrattata, non ha attaccato per niente, proprio no, figuriamoci: non gliele fregava un cazzo a nessuno. Qua non ci stanno santi, Occhi Blu ha strangolato due bambini di quattro e tre anni, secondo me ha fatto fuori pure quell’altro marmocchio, quello trovato nel pozzo giù al cantiere, ma questo me lo sono tenuto per me al processo, e di quel Brian Howe si è presa pure il ciufolo come souvenir, Cristo santo! Il verdetto non poteva che essere l’ergastolo. C’è un mostro dentro quella bambina, gridava il pubblico ministero, Nessuna giustificazione per i suoi crimini atroci. Rispetto! Rispetto per le vittime e per le loro famiglie!

Rispetto? E io allora? Chi me lo dà a me il rispetto? Neanche mi hanno fatto dire quello che avevo da dire, quelli.

Finito il processo, poi, tutti a prendersela con la sottoscritta! Tutti a dire: Certo con una madre cosi! Una madre così cosa? No, miei cari, non ci sto: è forse colpa mia se sono nata povera in un quartiere di merda di Newcastle? Se a casa mia si mangiava, se si mangiava, solo porridge e patate? Porridge e patate a colazione, porridge e patate a pranzo e porridge e patate a cena. Se mio padre, un bastardo ubriacone, è morto che avevo due anni, e quella buona donna di mia madre faceva il mestiere? Avevo sedici quando sono rimasta incinta, sedici, e mica ho abortito! Avrei potuto, certo che avrei potuto, ma invece me la sono tenuta quella carognetta! Qualche pugno al pancione e un po' di droghe e alcool non hanno mai ammazzato nessuno. Ho continuato a lavorare, per forza, per lei. Come campavamo sennò? Non potevo perdere tutti i clienti, si doveva pur mangiare.

Il padre, quello vero, solo il Signore lo sa chi è. Billy l’ho incontrato dopo; l’ha riconosciuta, le ha dato il suo cognome. Dunque ce l’ha un padre la mia bambina, è Billy Bell suo padre; anche se sta spesso dentro per rapina.

Ci tengo inoltre a precisare che quella volta non la volevo assolutamente soffocare col cuscino la mia bambina. Che idea! Era così piccola, e piangeva così forte… un trapano nel cervello, un cazzo di trapano, mi stava facendo impazzire, strillava e strillava, se non è questo Satana! Volevo solo un attimo di silenzio, Cristo! La volevo calmare, la stavo sistemando meglio la demonietta, tutto qui! E mia sorella, quella cicciona sfranta, che va in giro a dire che se non entrava nella camera da letto in tempo avrei ucciso la mia bambina! Troia bugiarda! Non sono una cazzo di psicopatica, io! Io la amo, l’ho sempre amata, la mia bambina. La mia stupida, cattiva bambina. Ho fatto di tutto per lei.

Al processo hanno detto che Occhi Blu è una sveglia, una manipolatrice, così hanno detto. Che ha costretto Norma a guardare mentre lei faceva fuori i marmocchi. Che è molto intelligente e psicopatica. Intelligente dico io? Pfui! Se quella è intelligente allora io sono Einstein! Ahahahahahahahah! Psicopatica… beh, psicopatica… cazzo, sì! Forse sarà stata anche la botta. Ma io non c’entro niente. La botta… vogliamo parlare della botta? E va bene: è stato un incidente. Mica è colpa mia se quello dopo essersi svuotato nella sua bocca mentre io la tenevo ferma, che così non si faceva male, l’ha fatta roteare per la stanza tenendola per le caviglie; Facciamo un gioco, facciamo un gioco bella bambina, zan zan zan!; e rideva, rideva, faceva quel verso da cavallo incazzato hiii… hiii… hiii!, aveva pure i dentoni da cavallo Mr. Robinson; Dio che botto quando le ha spaccato la testolina sullo spigolo dell’armadio! Dio quanto sangue! Aveva già quattro anni Occhi Blu, però, non era mica una poppante.

Sì, mi sono fatta aiutare nel lavoro ogni tanto, e allora? Con tutto quello che ho fatto per lei! Pure la verginità le ho risparmiato alla mia bambina, che non si sa mai, e non ha mai strangolato a morte nessuno né tagliato ciufoli, la sottoscritta!

La storia della botta, però, è più furbo se me la rivendo tra qualche mese. Sì, molto più furbo. Oggi chiuderò l’intervista così, dirò: La volete sapere la verità? Eh? La volete sapere? Ve la dico io la verità! La verità è che Dio ha voluto darmi in figlia Satana! Tenderò il braccio e la mano aperta palmo in su verso la telecamera, ecco sì, così, e dirò: Signori della corte, Signori della giuria! Non sono una santa, lo so. Eppure Dio ha voluto darmi in figlia Satana. Sissignori, Satana in persona! E lo sapete perché lo ha fatto? Lo volete sapere il perché? Pausa. Lo ha fatto per mettermi alla prova. Dio ha voluto mettermi alla prova, Signore e Signori. Abbasso un secondo la testa per mostrami umile, ecco, così, la rialzo bagnata di lacrime, e occhi puntati alla telecamera dico fiera: Dio mi ha messa alla prova, Signore e Signori, e questa prova, io, l’ho superata! Perché io la amo, la mia bambina! Dio, dito tremante puntato al cielo, solo Lui, sa quanto la amo, io, la mia Mary Bell!





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